Pane dolce del sabato…per un abbraccio a tutti

Sono le 9 del mattino del 27 novembre 2017. Questo non è tanto il racconto della ricetta di un pane dolce che tradizionalmente, dalla popolazione ebraica, viene consumato il sabato, ma è un abbraccio collettivo a due donne belle e forti e a due bambini adorabili e speciali, che hanno perso da poco una persona a loro molto cara. Questa persona era una di noi, per alcuni un riferimento anche dal punto di vista medico, per altri che lo avevano conosciuto di persona, un amico, per me un pezzetto del puzzle che è l’Mtchallenge… lui sa che, da quando abbiamo fatto il master sulla vitamina B12, tutte le volte che cuocio la carne, lo penso 😉

Michaël Meyers non l’ho mai conosciuto di persona, ma sono entrata in questo gruppo a Gennaio 2016, quando lui ed Eleonora hanno vinto la sfida del mese e leggendoli è stato “affetto a prima lettura”, tanto che la cosa mi ha causato anche una figuraccia, erano talmente teneri e affiatati che, da neofita, avevo pensato fossero marito e moglie. Ma leggere i loro post, le loro ricette, i loro racconti è sempre molto bello ed emozionante. Nei giorni scorsi ne ho riletti tanti… tutto il gruppo ha fatto di tutto per raccogliere ogni energia possibile e infonderla a tutti loro. Non è bastato per salvare Michaël, ma spero tanto che sia giunta ad Eleonora e Micol e che possa essere loro d’aiuto tutt’ora che devono affrontare questo momento così difficile.

Oggi, tutti insieme, vogliamo ricordarlo così, con una loro vecchia ricetta, importante per loro, adorabile per tutti noi che possiamo rifarla e condividerla da profani, ma l’accendersi, nello stesso momento, di tante lucine distribuite un po’ ovunque, anche nel mondo, vuole essere un esplosione di calore che avvolga le persone rimaste, per far capire loro che ci siamo. Ed è bellissima l’immagine descritta da uno dei bimbi di Eleonora: le persone non muoiono… guarda in alto, a sinistra e troverai chi ti manca! E tanti di noi lo useranno per ricordare tutte le persone a noi care che sono venute a mancare in questi anni.

Vi lascio anche il link di un bellissimo loro post in merito a questo pane, alle tradizioni, alla storia…http://burro-e-miele.blogspot.it/search?q=pane+dolce

La ricetta seguita è invece quella di Eleonora, per una sfida dell’Mtchallenge: http://burro-e-miele.blogspot.it/2012/10/la-ricetta-del-mtc-di-ottobre-eil-pane.html

E io ve ne do una mia versione fatta con li.co.li. e farcita con frutta secca e cioccolato fondente.

Ingredienti per due trecce:

  • 500 g di farina semintegrale di tipo 1
  • 120 g di li.co.li. rinfrescato
  • 90/100 ml di acqua
  • 5 g di sale
  • 2 uova medie (circa 110 g senza guscio)
  • 40 g di olio di semi di girasole
  • 60 g di burro morbido
  • 100 g di zucchero
  • 1 cucchiaino di mix 5 spezie
  • 1 pizzico di semi di vaniglia

Per la farcitura:

  • uva sultanina, fragole e ciliege essiccate
  • rum
  • cioccolato fondente in scaglie
  • nocciole tritate

Per la finitura:

  • 1 tuorlo
  • poca acqua
  • semi di papavero e/o di sesamo

Facendo i lievitati con pasta madre solida o liquida che sia, e usando farine semintegrali o integrali, i tempi di lievitazione si allungano, quindi se volete preparare questa treccia per il w.e. vi consiglio di cominciare il giovedì, se le temperature di casa vostra sono abbastanza basse, come nella mia (intorno ai 18°). E’ un impasto che fatica un pochino a lievitare, soprattutto in climi freddi come qua, quindi abbiate solo pazienza e ne sarete ripagati.

Procedere prima di tutto con il lievitino: sciogliere il li.co.li nell’acqua e aggiungere circa 100 g del peso totale della farina. Mescolare bene e lasciare riposare anche 12 ore o finché non sarà raddoppiato.

A questo punto aggiungere tutti gli altri ingredienti a parte le uova, che dovranno essere aggiunte una alla volta, come ultimo ingrediente, per non far perdere l’incordatura. L’impasto deve risultare elastico, che si stacca perfettamente dai bordi della ciotola e non attaccare alle mani. Coprire e lasciare lievitare almeno un’oretta. Fare due giri di pieghe a tre a distanza di mezz’ora l’una dall’altra e fare lievitare, coperto, fino al raddoppio (io di solito lo lascio tutta la notte in frigorifero e poi lo lascio acclimatare fino al raddoppio, ma in questo caso il passaggio in frigorifero l’ho saltato).

Sgonfiare l’impasto e dividerlo in due parti di pari peso. Ogni parte va poi divisa in tre parti uguali le quali devono essere stese con le dita, su un piano leggermente infarinato, fino a creare delle specie di lingue di pasta, lunghe 30/35 cm e larghe almeno 10 cm.

Farcire tre strisce con uvetta, ciliege e fragole essiccate precedentemente ammollate nel rum, le altre tre, con scaglie di cioccolato e granella di nocciola.

2

1

Arrotolare le strisce farcite e intrecciare.

3Disporre le trecce su una placca da forno o in stampi da plumcake e lasciare lievitare. Il giusto punto di lievitazione è quando l’impasto ‘tremola’ in superficie.

Con delicatezza, spennellare con tuorlo d’uovo sbattuto con un goccio d’acqua o del latte  e distribuire i semi a piacere.

Vi faccio vedere il mio primo tentativo: queste sono dopo i normali tempi di lievitazione che, di solito, utilizzo… e niente…si erano mosse di pochissimo.

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Scoraggiata, ho fatto cuocere lo stesso e questo è il risultato:

4bis

Chiaramente non lievitate (avevo usato solo 50 g di li.co.li) ma devo dire ottime lo stesso, infatti sono già finite.

Invece devono essere così:

5

Quasi triplicate nel loro volume.

Poi io ho tolto dagli stampi , spennellato con l’uovo e spolverato con tanti semi.

Informare a 180° gradi per circa mezz’ora. Se avete messo le trecce negli stampi vi consiglio di toglierle gli ultimi 10 minuti e lasciare ben cuocere e asciugare anche la parte inferiore, altrimenti il pane di solito è cotto quando risulta ben dorato in superficie.

6

Questo pane dolce è ottimo per colazione o una merenda, si conserva per qualche giorno, chiuso in sacchetti tipo freezer.

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Si può utilizzare anche tutto olio o tutto burro, va a gusto personale.

L’alveolatura è abbastanza chiusa, ma è normale, perché la pasta viene stesa abbastanza sottile e poi arrotolata e oltretutto intrecciata. Con un ripieno un po’ pesante, non può certo creare crateri giganteschi, ma il pane risulta soffice e delicato.

3 Comments
  • Gaia
    Novembre 27, 2017

    Un abbraccio !

  • Eleonora
    Novembre 28, 2017

    Io ti assicuro che quell’energia è arrivata tutta e continua ad arrivare.
    E fa tanto bene all’anima.
    Grazie di averlo ricordato così.

  • Antonella
    Dicembre 9, 2017

    Grande Elena. Come sempre. Hai ragione. Non sono bastate per salvare il Doc. Ma non sono state inutili. Continueranno nel tempo.

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