TRADIZIONE VUOLE…

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…sul lago di Lecco (e molto probabilmente anche in molte altri parti del Nord Italia), che la notte prima dell’Epifania si facciano dei dolci molto semplici. Sono pasta di pane arricchita, solitamente, con uvetta. Non deve essere particolarmente nè condita nè dolce… deve solo avere la particolarità che gli si da la forma di ‘omino’…detto in dialetto: popùlot della Befana…. inteso come pupazzetto insomma…
Quest’anno sono riuscita a farne un prototipo…. non che sia venuto benissimo, ma rende l’idea…
E’ una normalissima pasta lievitata, quindi, nel mio caso, ho preso il mio lievito madre e l’ho rinfrescato.

Ne ho preso circa due cucchiai, l’ho sciolto bene in un mezzo bicchiere di latte e ci ho aggiunto un uovo intero, due cucchiai di fruttosio, una manciata di uvetta e delle scagliette di cioccolato con le nocciole.

Ho aggiunto circa una tazza e mezza di farina tipo Manitoba e ho lavorato l’impasto fino ad ottenerne un impasto che ho posto a lievitare.

Ho avuto un po’ di problemi con la lievitazione. Come al solito deve diventare almeno il doppio. Dico che ho avuto problemi perchè, di solito mi si triplica, questa volta invece no, ma dovete sapere che aggiungendovi tutti quegli ingredienti, l’impasto ha bisogno di una temperatura costante che si aggira intorno ai 23/25°…e io sta volta non ce l’avevo.

Comunque, una volta lievitato, lo si prende e si trasforma il panetto dandogli una forma da pupazzetto. Non è difficile, basta spianare un po’ la palla e con l’aiuto di un coltello, fare dei tagli e con le dite, successivamente, arrotondare la testa e allungare braccia e gambe…. non deve essere una geometria perfetta…. è un popùlot….

Mettete occhi, naso, bocca, bottoni e fiocchetto e ponetelo al centro di una teglia infarinata e lasciate lievitare ancora.
Quando sarà lievitato, spennellate con latte e zucchero e infornate per circa 30 min in forno caldo a 200°. Quando lo sfornate, usate lo stesso accorgimento del pane, copritelo con un canovaccio pulito e inodore in modo che raffreddandosi rimanga morbido.

Ed ecco il pupazzetto della Befana pronto per spezzargli le braccine….opsssssss… pronto per esser gustato la mattina del 6 gennaio….

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